martedì 7 aprile 2009

:: donalbain ::

Sento la terra battere.
Lui è qui vicino, qui dietro questo costone, ne avverto l'odore nauseabondo. Che smetta di nascondersi, il bastardo. Non sa che lo troverò e la farò finita.
Snidarlo, devo snidarlo. E' un rettile, in fondo, solo un viscido rettile. Ha divorato i miei amici, la mia donna. Come si chiama la mia donna? Elyan? Lidy? Lilian, no, ecco. Il bastardo è lei che cerca. Vuole concupirla, concepire un essere ancora più mostruoso.
Sento la terra battere.
Striscia tra le tenebre, altro che volare tra le nuvole.
Vortigen, non avrai il mio cuore, la mia donna!

Quel che sento battere non è la terra. E' il mio cuore.


Il cerusico si accovaccia sulla paglia dove l'uomo è sdraiato.
"Non ha un bell'aspetto" dice, ma il suo è solo un eufemismo.
Stille di sudore e di sangue scivolano dalla fronte attraverso il collo e giù al centro del petto. L'uomo cerca di strapparsi le vesti di dosso. Urla qualcosa, parole a bocca asciutta.
Fuoco, vortigen, lilian.
Lilian.
Poi il silenzio.
Il cerusico scuote il capo e si volta verso i suoi soccorrittori, un uomo segnato da lunghe e fredde stagioni tra gli aspri campi a nord del mondo, una fanciulla dalla pella bianca e gli occhi sparuti, sospesi tra illusione e delusione.
La bambina esplode in un pianto convulso.
L'eroe è caduto. L'uomo è morto.
La terra non batte più.

:: l'ultimo portale ::


Traditori! Joki, Hyperion. E prima di loro Kyrie.
Maledetto questo mondo che lascio!
E maledetta la mia opera incompiuta di non averlo condotto all'inesorabile distruzione.

Sangue freddo, Kariel. Dove ti trovi, cos'è questo portale?
Alluvius, addestramento Doomguard. L'insegnamento di Pentar.
Morte, quale più dolce parola!? E' il destino ultimo dell'esistenza, la necessità verso cui tutto tende.
Ma ora che ci sono dentro, sembra solo un gelido tunnel senza luce.

Maledetta Pentar.
E' solo un viaggio in fondo. Il dramma è che forse sarà l'ultimo. O la certezza che sarà tale mi consolerà? Ma laggiù cosa vedo? Il tunnel si biforca, un canale risale verso la luce, l'altro sprofonda nelle tenebre. Vorrei cedere alla luce, ma sento attrazione inseorabile verso l'oscurità avvolgente, il buio, il vuoto. E' lì che andrò, dove nessuno potrà più cercarmi.

Dove mi trovo?
pensa il minotauro. Ancora non ha realizzato dove, ma non importa. Si sente spossato, ma vivo. Prima che un coro di voci gli trafigga la mente.